“Tracciavo linee tra momenti e fatti distanti tra loro, stabilivo convergenze e divergenze. In quel periodo diventò un esercizio quotidiano: tanto io era stata bene a Ischia, tanto Lila era stata male nella desolazione del rione; tanto io avevo sofferto abbandonando l'isola, tanto lei s'era sentita sempre più felice. Era come se, per una cattiva magia, la gioia o il dolore dell'una presupponessero il dolore o la gioia dell'altra”
L’amica
geniale – Elena
Ferrante
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