“La timidesa extrema, quan va de bracet amb la intel·ligència, porta a reflexionar amb tota la clarividència de la passió sobre les mínimes circumstàncies de les coses, i agusa la perspicàcia”
Féder o
el marit potentat – Stendhal
Pensar, gaudir, compartir
“Aquest matí compareixeré davant d'una provinciana sens dubte ben ridícula; confegeix-me una indumentària ben mortuòria perquè, si no m'ho passo bé fent el meu paper d'home trist i escoltant amb respecte les seves observacions estúpides, almenys pugui distreure'm una mica fent i desfent el meu paper de Werther desesperat”
Féder o
el marit potentat – Stendhal
“Mi mancava soltanto Lila, Lila che però non rispondeva alle mie lettere. Temevo che le accadessero cose, belle o brutte, senza che io fossi presente. Era un timore vecchio, un timore che non mi era mai passato: la paura che, perdendomi pezzi della sua vita, perdesse intensità e centralità la mia”
L’amica
geniale – Elena
Ferrante
“Tracciavo linee tra momenti e fatti distanti tra loro, stabilivo convergenze e divergenze. In quel periodo diventò un esercizio quotidiano: tanto io era stata bene a Ischia, tanto Lila era stata male nella desolazione del rione; tanto io avevo sofferto abbandonando l'isola, tanto lei s'era sentita sempre più felice. Era come se, per una cattiva magia, la gioia o il dolore dell'una presupponessero il dolore o la gioia dell'altra”
L’amica
geniale – Elena
Ferrante
“Disse che non sapevamo niente, né da piccole né adesso, che perciò non eravamo nella condizione de capire niente, che ogni cosa del rione, ogni pietra o pezzo di legno, qualsiasi cosa, c'era già prima di noi, ma noi eravamo cresciute senza rendercene conto, senza mai nemmeno pensarci”
L’amica
geniale – Elena
Ferrante
“Ero cresciuta con quei ragazzi, ritenevo normali i loro comportamenti, la loro lingua violenta era la mia. Ma seguivo anche quotidianamente, ormai da sei anni, un percorso di cui loro ignoravano tutto e che io invece affrontavo in modo così brillante da risultare la più capace. Con loro non potevo usare niente di ciò che imparavo ogni giorno, dovevo contenermi, in qualche modo autodegradarmi. Ciò che ero a scuola, lì ero obbligata a metterlo tra parentesi o a usarlo a tradimento, per intimidirli”
L’amica
geniale – Elena
Ferrante
“Lei m'interrogava sulle materie che aveva in giornata, su quello che avevo studiato, e voleva risposte precise. Se non gliele davo mi assillava con domande che me mettevano l'ansia di non aver studiato abbastanza, di non essere in grado di rispondere ai professori come non ero in grado di rispondere a lei”
L’amica
geniale – Elena
Ferrante