22/4/25

 “La timidesa extrema, quan va de bracet amb la intel·ligència, porta a reflexionar amb tota la clarividència de la passió sobre les mínimes circumstàncies de les coses, i agusa la perspicàcia”

Féder o el marit potentat – Stendhal

21/4/25

 “Aquest matí compareixeré davant d'una provinciana sens dubte ben ridícula; confegeix-me una indumentària ben mortuòria perquè, si no m'ho passo bé fent el meu paper d'home trist i escoltant amb respecte les seves observacions estúpides, almenys pugui distreure'm una mica fent i desfent el meu paper de Werther desesperat”

Féder o el marit potentat – Stendhal

20/4/25

 “No parli mai del que en un moment determinat té més importància per a vostè; és una feblesa que pot tenir conseqüències deplorables. ¿Tan difícil és fer sempre comèdia?”

Féder o el marit potentat – Stendhal

19/4/25

L'amica geniale - Elena Ferrante

© Bocins Literaris
Títol: L’amica geniale
Autora: Elena Ferrante
Any: 2011
Edizioni e/o

 “Mi mancava soltanto Lila, Lila che però non rispondeva alle mie lettere. Temevo che le accadessero cose, belle o brutte, senza che io fossi presente. Era un timore vecchio, un timore che non mi era mai passato: la paura che, perdendomi pezzi della sua vita, perdesse intensità e centralità la mia”

L’amica geniale – Elena Ferrante

18/4/25

 “<<È bello>> mormorai, <<parlare con gli altri>>.
<<Sì, ma solo se quando parli c'è uno che risponde>>”

L’amica geniale – Elena Ferrante

17/4/25

 “Tracciavo linee tra momenti e fatti distanti tra loro, stabilivo convergenze e divergenze. In quel periodo diventò un esercizio quotidiano: tanto io era stata bene a Ischia, tanto Lila era stata male nella desolazione del rione; tanto io avevo sofferto abbandonando l'isola, tanto lei s'era sentita sempre più felice. Era come se, per una cattiva magia, la gioia o il dolore dell'una presupponessero il dolore o la gioia dell'altra”

L’amica geniale – Elena Ferrante

16/4/25

 “ciò che facevo io, da sola, non riusciva a farmi battere il cuore, solo ciò che Lila sfiorava diventava importante. Ma se lei si allontanava, se la sua voce si allontanava dalle cose, le cose si macchiavano, si impolveravano”

L’amica geniale – Elena Ferrante

15/4/25

 “Disse che non sapevamo niente, né da piccole né adesso, che perciò non eravamo nella condizione de capire niente, che ogni cosa del rione, ogni pietra o pezzo di legno, qualsiasi cosa, c'era già prima di noi, ma noi eravamo cresciute senza rendercene conto, senza mai nemmeno pensarci”

L’amica geniale – Elena Ferrante

14/4/25

 “Ero cresciuta con quei ragazzi, ritenevo normali i loro comportamenti, la loro lingua violenta era la mia. Ma seguivo anche quotidianamente, ormai da sei anni, un percorso di cui loro ignoravano tutto e che io invece affrontavo in modo così brillante da risultare la più capace. Con loro non potevo usare niente di ciò che imparavo ogni giorno, dovevo contenermi, in qualche modo autodegradarmi. Ciò che ero a scuola, lì ero obbligata a metterlo tra parentesi o a usarlo a tradimento, per intimidirli”

L’amica geniale – Elena Ferrante

13/4/25

 “Lei m'interrogava sulle materie che aveva in giornata, su quello che avevo studiato, e voleva risposte precise. Se non gliele davo mi assillava con domande che me mettevano l'ansia di non aver studiato abbastanza, di non essere in grado di rispondere ai professori come non ero in grado di rispondere a lei”

L’amica geniale – Elena Ferrante

12/4/25

 “avevo l'impressione che, mentre ogni essere animato intorno accelerava i ritmi della sua vita, le superfici solide mi diventassero molli sotto le dita o si gonfiassero lasciando spazi vuoti tra la loro massa interna e la sfoglia di superficie”

L’amica geniale – Elena Ferrante