“Si el miedo naciese de la razón, la vida sería imposible, porque siempre habría buenas razones para tener miedo de cualquier cosa”
Una
filosofía del miedo – Bernat Castany Prado
Un per gaudir, un per assaborir, un per compartir
“La atención enloquecida no mira, solo vigila, controla, se asegura, echa un vistazo, y siempre con la única intención de quedarse tranquila. Solo conoce dos zonas: la de seguridad y la de peligro, y su único interés reside en asegurarse de que se halla en la primera, y de que no pisa la segunda. El mundo en toda su complejidad y esplendor le resulta ajeno”
Una
filosofía del miedo – Bernat Castany Prado
“Stanza dopo stanza, corridoio dopo corridoio, avremmo camminato uno a fianco dell'altro senza aver più il coraggio né di guardarci né di scambiare una parola. Temevamo entrambi la stessa cosa, lo sentivo: il commiato, il punto sempre più vicino e sempre meno immaginabile del commiato, del bacio d'addio”
Il
giardino dei Finzi-Contini – Giorgio Bassani
“Nella vita, se uno vuol capire, capire sul serio come stanno le cose di questo mondo, deve morire almeno una volta. E allora, dato che le legge è questa, meglio morire da giovani, quando uno ha ancora tanto tempo davanti a sé per tirarsi su e risuscitare... Capire da vecchi è brutto, molto più brutto. Come si fa? Non c'è più tempo per ricominciare da zero”
Il
giardino dei Finzi-Contini – Giorgio Bassani
“ci scambiavamo perfino qualche frase: "Che ora è?", "Come va il lavoro?", e simili. Qualche anno più tardi, durante la primavera del '43, in carcere, le frasi che avrei scambiato con un ignoto vicino di cella, gridandole in alto verso lo spiraglio della bocca di lupo, sarebbero state de questo tipo: dette così, sopratutto per il bisogno di sentire la propia voce, di sentirsi vivi”
Il
giardino dei Finzi-Contini – Giorgio Bassani
“Lo intuiva benissimo: per me, non meno che per lei, più del presente contava il passato, più del possesso il ricordarsene. Di fronte alla memoria, ogni possesso non può apparire che delusivo, banale, insufficiente… Come mi capiva! La mia ansia che il presente diventasse "subito" passato perché potessi amarlo e vagheggiarlo a mio agio era anche sua, tale e quale. Era il "nostro" vizio, questo: d'andare avanti con le teste sempre voltate all'indietro”
Il
giardino dei Finzi-Contini – Giorgio Bassani